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Giuffredi secondo Giuffredi: “La strada di un sogno”, l’autobiografia di un procuratore controcorrente

“La strada di un sogno – La mia vita da procuratore” mette a nudo tutti i sacrifici, le intuizioni e i retroscena raccontati dal noto agente partenopeo. Prefazione di Maurizio De Giovanni. Postfazione di Giovanni Di Lorenzo

Dalla penna per porre le firme sui contratti a quella per scrivere un’autobiografia. Mario Giuffredi si toglie l’abito da incallito procuratore calcistico e indossa quello da scrittore. È così che ha preso vita il suo libro “La strada di un sogno. La mia vita da procuratore(Cairo Editore, 2023), recentemente presentato al Maradona, con fior fior di ospiti. L’agente, tra i tanti, di Giovanni Di Lorenzo, Mario Rui e Matteo Politano, si mette a nudo in questo racconto saturo di cambiamenti, sacrifici, gavetta, intuizioni, riconoscimenti. Inoltre è detentore di un record: è il primo procuratore partenopeo a vincere un titolo nazionale con ben tre giocatori nella propria scuderia.

La strada verso il sogno di Giuffredi, un percorso arduo

La strada verso il sogno di fare il procuratore è stata un percorso arduo e l’autore del libro non fa a meno di ricordarlo, sia dal punto di vista personale che professionale. Tante infatti sono state le sfide che Giuffredi ha dovuto superare: dalla difficoltà di un trasloco mal digerito che ha incrinato i rapporti con i suoi genitori, al debutto professionale in Toscana, dai campi di C alle prime grandi operazioni tra Napoli ed Empoli, fino ad allargare la propria rete, molto fitta, di conoscenze e di giovani opportunità da lanciare provenienti soprattutto dal Centro-Sud. Da sempre al centro dell’attenzione mediatica campana per le sue uscite, spesso cariche di vetriolo pur di difendere i propri assistiti, Giuffredi è stato al centro di critiche turbolente. Questo però è figlio del suo carattere carismatico ma autentico che si evince anche dal libro. Non si direbbe infatti che sia il solito procuratore “mangiafuoco”, che marionetta i suoi burattini pur di ingigantire il proprio portafogli e il proprio ego. Tutt’altro. Dalla sua autobiografia ne esce fuori una figura ribelle, pronta a tutto ma mai prepotente come spesso fraintende l’opinione pubblica commentando le sue dichiarazioni, talvolta un po’ eccessive.

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Le qualità del manager oltre le critiche

Si tratta di un artigiano dell’opportunità che si lancia come un falco verso le più promettenti e avvincenti prove che questo mestiere affascinante porta con sé. Fiuta l’affare prima che questo si concretizzi, i calciatori che lo seguono si fidano molto di lui. Competenza, meticolosità, attenzione e passione sfrenata per il lavoro sono i quattro capisaldi di Giuffredi manager. Uno status raggiunto attraverso «incontri belli e brutti, attraverso un sogno che cambia colore, ma che resta lì a fare da stella polare di una navigazione complicata ma proprio per questo bellissima», come sottolinea lo scrittore Maurizio De Giovanni che ne ha curato la prefazione. Un viaggio che parte dalla sua San Giorgio a Cremano, dalla sua fede juventina spazzata via dall’arrivo di Maradona a Napoli fino a raggiungere il terzo scudetto, il cui principale assistito, Giovanni Di Lorenzo, colonna degli azzurri e della Nazionale, che si è impegnato a scrivere la postfazione, è stato uno dei massimi artefici, alzando il tanto agognato trofeo.