Home Naples Mazzarri può portare il Napoli ad una rimonta ‘gattusiana’? Secondo noi, sì

Mazzarri può portare il Napoli ad una rimonta ‘gattusiana’? Secondo noi, sì

Diciotto gare alla fine del campionato. Diciotto partite da disputare con il sangue agli occhi, il coltello tra i denti – in puro, pretto, perfetto spirito mazzarriano – per dare corpo a un sogno che, fino al derby vinto ieri al fotofinish contro la Salernitana – successo che può davvero rappresentare la svolta della stagione –, poteva apparire come l’illusione alla quale si aggrappava l’ultimo degli ottimisti o il più fideistico dei tifosi azzurri: la remuntada.

Cinquantaquattro punti ancora in palio, ma soprattutto la garra – per dirla ancora nel linguaggio calcistico-sportivo oggi in voga, anche se a noi piace di più il termine “cazzimma” – mostrata ieri nella seconda parte della sfida aggiudicata contro i cugini granata e che poteva leggersi a chiare lettere negli occhi da guerriero di Rrahmani, protagonista di giornata con il goal vittoria siglato al 96’, lasciano bene sperare per il prosieguo, positivo, di una stagione alla quale l’obiettivo qualificazione alla prossima Champions League potrebbe non più essere precluso; e poi c’è un precedente che lascia ben sperare.

2019-20: La rimonta firmata Gattuso

Correva l’anno calcistico 2019-20, XVI dell’era De Laurentiis. Stagione, quella, anch’essa nata sotto una cattiva stella. Mister Carlo Ancelotti era stato esonerato alla 15° giornata, dopo aver racimolato appena 21 punti. Al suo posto il presidente del Napoli aveva chiamato uno dei pupilli dell’attuale tecnico del Real Madrid ai tempi del Milan: Gennaro “Rino” Gattuso. L’avvio dell’allenatore calabrese sulla panchina azzurra è una vera e propria falsa partenza: quattro sconfitte in cinque partite e appena tre miseri punti in carniere, frutto di una vittoria striminzita sul Sassuolo. Dopo venti giornate il Napoli è tristemente relegato al 14° posto in classifica, costretto a guardarsi indietro piuttosto che a immaginare nuovi traguardi europei. Alla 21esimo turno di campionato, però, arriva la svolta: gli azzurri battono con lo stesso punteggio con il quale la squadra di Walter Mazzarri ha fatta sua la gara contro l’undici allenato da Filippo “Pippo” Inzaghi, l’acerrima nemica sportiva Juventus; e da lì in avanti sarà un crescendo.

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Mister Gattuso riesce a trasmettere la propria fame, grinta, forza ai suoi ragazzi che ritrovano, così, il filo smarrito con il plurivincente allenatore di Reggiolo. A partire da quella gara i punti fatti saranno 38 in 18 partite, con una media di 2,11 a partita. In virtù di un passo da Champions League, i partenopei toccheranno quota 62 punti che, alla fine, varranno il 7° posto finale e l’accesso all’Europa League che, al termine del girone d’andata, pareva un’eresia solo immaginarlo.

La storia si ripete?

Le immagini a margine della tenzone vinta contro la Salernitana ma, soprattutto, la voglia con la quale i ragazzi sono andati a prendersi una partita che nei primi 45’ appariva irrimediabilmente compromessa, avranno riportato la mente di molti tifosi indietro alla prima stagione di Gattuso allenatore del Napoli; magari con la speranza, liberata nell’urlo di vittoria del Maradona al triplice fischio dell’arbitro Marinelli, che anche per chi ha memoria della propria, orgogliosa tradizione calcistico-sportiva, la storia, così come a volte accade per chi non ha memoria del proprio passato, possa ripetersi uguale e migliore per quella che ancora è la squadra campione d’Italia.