Intervista a Mariagrazia Vitelli, consigliera comunale del Partito Democratico a Napoli, sul tema dell’accessibilità al mare da parte dei cittadini napoletani.
Consigliere, qual è la posizione del suo gruppo e quella emersa in Consiglio Comunale sulle piattaforme per bagnanti sul lungomare Caracciolo?
“Premetto che non c’è alcuna contrarietà di fondo o di principio del gruppo Pd alla proposta avanzata dalla consigliera Sorrentino, anzi: la realizzazione di piattaforme sulle scogliere del lungomare risponde a una risponde a una necessità nella nostra città di luoghi in cui la fruizione della linea di costa sia sempre più aperta ai cittadini. Penso però che il dibattito si debba allargare ampliando la nostra visione su ciò che rappresenta la risorsa mare. Il rapporto tra questa risorsa e la città deve andare ben oltre l’installazione di queste piattaforme, e penso che fermarsi alla creazione di questi solarium sul lungomare significherebbe semplificare il problema e accontentarsi. Credo invece che occorra un programma serio per accelerare le bonifiche delle acque, accompagnato dalla necessità di ammodernare il sistema fognario. Va costruito per esempio un depuratore, o comunque vanno realizzati interventi per separare le acque bianche dalle acque nere. In alternativa, a mare continuerà a finirci di tutto. Abbiamo poi la necessità di delocalizzare lo scarico di Cala Badessa, sollevata da diverse associazioni come CSI Gaiola Onlus, così come un confronto più concreto sul progetto di raddoppio del collettore dell’Arena Sant’Antonio, nella spiaggetta di Coroglio, a sinistra di Nisida, a 100 metri da quello già esistente. Pertanto al di là degli aspetti concreti che riguarderanno l’attuazione della proposta specifica, penso che l’amministrazione debba concentrarsi anche su altre priorità in rapporto a questa risorsa che, insieme ad altre, rende la nostra città un unicum mondiale”.
Recentemente il Consiglio di Stato ha confermato una precedente sentenza del Tar sull’accessibilità da parte di chiunque alla spiaggia libera Donn’Anna. Non crede che le concessioni ai privati siano troppe, privando così del mare i napoletani?
“Partendo dal presupposto che le sentenze si rispettano, e che come Le he già detto la fruizione della linea di costa deve essere sempre più aperta ai cittadini, il mio invito è a non fare di tutt’erba un fascio contrapponendo pubblico e privato. Le ho menzionato CSI Gaiola Onlus che a mio parere, rispetto al recupero e valorizzazione della spiaggia omonima, va considerato un modello da imitare. Grazie all’accordo interistituzionale sottoscritto nel 2019 e rinnovato lo scorso anno, oggi abbiamo un gioiello che vanta un centro ricerca e divulgazione, laboratori didattici con attività ludico creative, ma anche percorsi per escursioni e l’itinerario che include la Grotta di Seiano e il Parco archeologico del Pausilypon. Ebbene in questo contesto si inserisce una spiaggia sempre più accessibile, con un sistema di prenotazione che serve a non trasformare l’accesso in anarchia senza controllo, con ombrelloni sociali per disabili, famiglie e anziani, e con una navetta che facilita tutti gli spostamenti per tutti i bagnanti e turisti, migliorando quello che è già un sistema capace di ritagliarsi spazio a livello nazionale ed internazionale”.
Sulla balneabilità di Bagnoli e di tutta l’area est nel dettaglio quali saranno i tempi e i prossimi step?
“Sul piano dell’agenda politica, la priorità in entrambi i casi è totale e su questo il sindaco Manfredi è stato molto chiaro. Su Bagnoli l’obiettivo primario della bonifica a mare è garantire la balneabilità, e ridurre al massimo i tempi per arrivare a questo traguardo. Il progetto realizzato e le modifiche che l’amministrazione ha chiesto al Governo il 7 marzo scorso in cabina di regia, per poter valutare vari scenari, partono da questo requisito. L’eventuale rimozione parziale della colmata non solo non confligge con la balneabilità, ma garantirebbe anche costi minori – nell’ordine di circa 640 milioni di euro – e tempi molto più rapidi per la bonifica. Nel frattempo è stato dato il via libera a tutto quello che è cantierabile e strategico, e poiché le bonifiche a terra sono già cantierizzate e finanziate questo significo che c’è la volontà da parte del Governo di mettere mano alle bonifiche a mare e alla parte infrastrutturale del Sin – Sito di interesse nazionale – di Bagnoli e Coroglio. Quanto all’area orientale, vogliamo che il waterfront che va dal Ponte dei Francesi a Pietrarsa diventi come Bagnoli l’altro polmone marino della città. Sul punto ricordo che a dicembre scorso il Comune ha finalmente siglato l’accordo con Sogesid per 13 progetti di bonifica e messa in sicurezza dell’area per un importo di oltre 35 milioni di euro. Sono 35 milioni con cui il ministero dell’Ambiente sblocca la messa in sicurezza della falda acquifera e di altri siti dell’area, fatto non banale. Nel frattempo nell’ultimo anno le spiagge di San Giovanni a Teduccio sono state oggetto nell’ultimo anno a carotaggi per determinare la presenza di micro e macroinquinanti ambientali. Non ci stiamo limitando a sperare, si tratta di un impegno diretto del Comune perché si allontani del tutto lo spettro di una bonifica infinita”.