Come riportato da Il Sole 24 Ore, il governo è al lavoro su un provvedimento che istituirà l’Agenzia per la vigilanza economica e finanziaria sulle società sportive professionistiche: una nuova struttura deputata a controllare, dal prossimo anno, i bilanci dei club di calcio di Serie A, B e C e delle società professionistiche di basket al posto della Covisoc, la commissione di vigilanza della FIGC. Come spiegato dal Sole, l’agenzia sarà “posta sotto la vigilanza del Presidente del Consiglio dei ministri o dell’Autorità politica da esso delegata in materia di sport” con i compiti di “verificare la legittimità e regolarità della gestione economica e finanziaria delle società sportive professionistiche al fine di perseguire l’equilibrio e il rispetto dei principi di corretta gestione e il regolare svolgimento delle competizioni”. Inoltre, la stessa agenzia avrà facoltà di emettere “un parere vincolante ai fini del rilascio della licenza nazionale per la partecipazione alle competizioni” e potrebbe richiedere “iniziative riparatrici e nei casi più urgenti, indicare le rettifiche da apportare, al fine di neutralizzare gli eventuali effetti economici, finanziari e patrimoniali di specifiche operazioni di natura ordinaria o straordinaria che non siano conformi alle regole stabilite da norme e regolamenti, anche sportivi”. La norma esaudirebbe il desiderio di alcuni club di A e del presidente della Lega Calcio, Lorenzo Casini, di una maggiore autonomia delle società di calcio e del campionato di A nei confronti della Figc. Così facendo però aumenterebbe il rischio di ingerenze politiche nei confronti del mondo del calcio. La nuova agenzia, secondo quanto riportato su ‘Il Sole 24 Ore’, “opera con indipendenza di giudizio e di valutazione ed è organo collegiale formato da un presidente e due componenti, nominati dal Presidente del Consiglio dei ministri o dall’Autorità di governo competente in materia di sport, scelti tra persone di notoria indipendenza, di indiscussa moralità e di specifiche e comprovate professionalità”. Il mandato dell’agenzia sarebbe quadriennale, non rinnovabile. L’organico completo dovrebbe essere composto da 30 esperti e il costo per il funzionamento (circa 2,5 milioni all’anno) sarebbe a carico delle stesse società: 80 mila euro all’anno ad esperto, tutti di nomina politica. All’Ansa il ministro dello sport Andrea Abodi ha ribadito che “la bozza con l’articolo di legge che prevede la creazione dell’Agenzia per la vigilanza economica e finanziaria delle società sportive professionistiche non verrà riscritta. Ci saranno solo modifiche fisiologiche ma la sostanza non cambierà”, specificando come il presidente della Figc Gabriele Gravina sia stato già informato della radicale riforma. Secca la replica del numero uno della Figc sempre all’Ansa, che smentisce di essere stato messo al corrente: “Non ho mai sentito parlare del progetto di istituire un’Agenzia di controllo sui bilanci delle società professionistiche prima di venerdì scorso. Mesi fa il ministro Abodi mi ha solo accennato di una sua idea di rivedere i criteri di nomina dei componenti della Covisoc, chi dice altre cose afferma il falso”. “Mi rammarica – aggiunge Gravina – dover smentire una fonte non meglio identificata, io ci metto la faccia, nome e cognome, per rispetto della trasparenza e di tutti gli interlocutori dello sport e del calcio italiano”. Non si capisce che bisogno ci sia di sottrarre alla Covisoc le proprie competenze sul controllo dei bilanci della società, inoltre esistono anche meccanismi di controllo Uefa con parametri stringenti in materia di finanza e contabilità dei club professionistici. L’Agenzia del Governo andrebbe ad inficiare definitivamente l’autonomia del mondo sport per cui come da legge dello Stato le società “sono sottoposte all’approvazione e ai controlli da parte delle federazioni sportive nazionali cui sono affiliate, per delega del Coni e secondo modalità approvate dal Coni”. Un vero e proprio golpe che però non deve stupire: d’altronde il presidente della Ss Lazio, Claudio Lotito, è anche senatore di uno dei partiti della maggioranza di Governo, e la seconda carica dello Stato, Ignazio La Russa, partecipa da ultrà infervorato e senza nessuna remora ad eventi e feste riguardanti l’Inter, club più indebitato della serie A. Pensar male è peccato ma spesso ci s’indovina, diceva il romanista Andreotti.