Il Napoli si prepara alla sfida contro la Salernitana valevole per la prossima giornata di Serie A. L’allenatore degli azzurri, Rudi Garcia, presenzia alla conferenza stampa di rito. Di seguito le parole di Garcia, un po’ stizzito da alcune domande.
Domani vedremo il Napoli del secondo tempo col Milan e non del primo?
«Non buttate tutto del primo tempo, abbiamo preso due gol sulle due prime azioni del Milan, non abbiamo fatto male male, dovevamo fare meglio sui due gol, ma abbiamo avuto anche la palla dell’1-1 ma ormai è passato e concentriamoci su domani. Ovviamente quando una squadra torna da 0-2 a quasi 3-2 all’ultimo il secondo tempo è stato migliore in termini di risultati. È sempre meglio finire su una nota positiva».
Perché c’è questo divario così netto tra un tempo ed un altro? Il 4-2-3-1 è una soluzione per l’inizio?
«Abbiamo dimostrato non solo col Milan che questo modulo può essere utile, sappiamo metterlo in campo, potrebbe esserci anche domani. Dobbiamo concedere meno gol, soprattutto perché a parte una gara abbiamo sempre fatto gol. Concentriamoci un po’ di più sulla fase difensiva che può essere anche di riaggressione, di difendere in avanti, ma i ragazzi lo sanno dobbiamo impegnarci in 11 e così saremo più solidi».
Sull’utilizzo di Lindstrom.
«Lindstrom? Un po’ di spazio lo ha avuto. Ma quando un giocatore è esterno d’attacco, deve essere decisivo con assist e gol e per ora per togliere il posto a Kvara e Politano è un po’ complicato per gli altri. Quando avra spazio, anche poco, dovrà dimostrare di essere decisivo e questo vale per tutti, non solo per lui. E bisogna anche aiutare dietro e su questo Lindstrom sta migliorando tanto».
Sullo Scudetto: 7 punti dall’Inter significa già essersi arresi?
«Mi aspettavo una domanda così cattiva (rivolgendosi al giornalista Antonio Giordano del Corriere dello Sport ndr). La domanda è offensiva (Garcia si corregge in francese, spiegando che intendeva negativa ndr)…Siamo ad un quarto del campionato, c’è tempo per avvicinarci non solo all’Inter ma anche alle altre che sono davanti a noi in questo momento».
Su Osimhen.
«Osimhen ha avuto un accordo con la società, poi io l’ho sentito per messaggio. I dottori mi garantiscono che sta seguendo il programma e se tutto va bene e sarà con noi la prossima settimana. Per ora mi concentro sui giocatori che possono giocare visto che lui comunque era indisponibile».
Come mai questa differenza di rendimento tra casa e trasferta. Che spiegazione dà?
«Nessuna».
Può influire il fatto che in trasferta andiate in ritiro e in casa no?
«Non c’entra niente che prima delle trasferte andiamo in ritiro e in casa no. Vi dico una cosa: col Covid nessuno ha fatto più ritiri e comunque una squadra ha vinto lo scudetto e io sono andato in semifinale di Champions senza andare in ritiro. I miei giocatori sono responsabili e professionisti».
Nei confronti di Elmas e M.Rui sostituiti all’intervallo di Napoli-Milan ha avuto un atteggiamento differente in termini di dialogo?
«Non è una sanzione nei confronti del giocatore la sostituzione all’intervallo. Serve solo a migliorare la squadra. Chi è uscito all’intervallo, tante volte nella mia carriera la partita successiva ha giocato dall’inizio. Non è un problema. Potevo fare altre scelte ma capisco che quando perdi 0-2 in casa e cambi due difensori all’intervallo possa sembrare una scelta particolare. La gara ci ha dato ragione per come è andata poi con l’inserimento del Cholito».
Sul Derby campano.
«Domani ritroverò De Sanctis che apprezzo tanto, è stato uno dei pilastri del mio spogliatoio quando ero a Roma. Ho sempre saputo, e il futuro lo dimostrerà, che sarà un grande dirigente. Domani saremo avversari ma prima e dopo sarà un grande piacere rivederlo. Non era solo un leader e un trascinatore in campo, ma anche un uomo perbene. Poi ritroverò Dia, Coulibaly e Bradaric che sono stati in Francia. Ne conosco diversi. Aggiungo: pensavo ci fossero più km di distanza tra le due città, non mi aspettavo questa rivalità, di guerre già ne abbiamo abbastanza. Spero ci sarà sostegno e basta e non odio che non porta da nessuna parte».
Garcia e la visita a Largo Maradona.
«Qui sto bene, già durante la tempesta ho sempre detto la verità, che in città la gente mi incoraggia. Cerco di avere una vita normale ma so che da nessuna parte è possibile per allenatori e calciatori, ma era l’anniversario del grande Diego e visto che non c’ero mai stato ho scelto di visitare il murale. Devo dire che è stato molto bello vedere gli scugnizzi giocare per strada, la bellezza del calcio e della vita sono i bambini che saranno il nostro futuro».