Dal momento del Napoli al rinnovo di Osimhen, passando per la sorpresa Nizza del dezerbiano Farioli e al giudizio su Akor Adams del Montpellier: quattro chiacchiere con l’agente Oscar Damiani, in esclusiva per Only Naples
Pane al pane, vino al vino. Ma con l’eleganza, quella sempre dimostrata in campo e fuori, che lo contraddistingue. Oscar Damiani, procuratore sportivo di lungo corso, tra i massimi conoscitori del campionato francese in Italia, nonché ex ala di Napoli (26 le reti totali in azzurro), Juventus e Milan — giusto per citare qualcuno dei club in cui ha militato — traccia un quadro ben preciso sull’andamento altalenante degli azzurri. «Dopo una grande vittoria come quella dell’anno scorso, ci può stare un rilassamento perché pensi: ‘sai, siamo bravi’. Allora mi alleno un po’ di meno, faccio una corsa in meno, quindi ci può stare questo momento. Adesso, però, Garcia deve riprendere in mano la situazione e chi merita gioca, al di là dei nomi, sennò si sta fuori. È un Napoli che deve fare meglio e che attraversa un momento un po’ di confusione. Quindi, c’è tempo per riprendersi. La squadra è forte, però ci vuole un cambio di marcia».
Damiani, questo cambio di marcia può essere dato sempre dalla guida tecnica di Rudi Garcia? O ritiene sia da valutare un cambio in corsa di allenatore da parte del club?
«No, non credo che l’allenatore sia il problema, perché i giocatori stanno rendendo meno rispetto all’anno scorso. La società è forte, il presidente è presente e questo è molto importante. Quindi massima fiducia a Garcia, ma i giocatori si devono dare una mossa».
Quest’estate il Napoli ha acquistato un calciatore giovane come Jens Cajuste, proveniente dalla Ligue 1, impiegato solo per 280 minuti. Secondo lei la gestione di Cajuste fino a questo momento è stata corretta? È normale un periodo di ambientamento o dovrebbe avere maggior continuità?
«Parto dal presupposto che Cajuste non è un giocatore che in Francia viene ritenuto di primo livello, quindi non è che ti puoi aspettare molto da un giocatore che non è costato neanche tanto e che non è un campione, ecco. È un bravo giocatore, può dare il suo contributo, però certamente non può risolvere i problemi del Napoli, anzi».
Forse è un discorso un po’ differente per quanto riguarda l’altro colpo del mercato estivo, Jesper Lindstrom?
«Si tratta di giocatori che sono delle ‘scommesse’. Non sono dei giocatori affermati. Sono dei giocatori discreti ma non campioni. Cambiano ambiente, cambiano la lingua, il modo di giocare. Ci vuole tempo e forse neanche il tempo sarà sufficiente».
Secondo lei il Napoli a gennaio deve intervenire sul mercato? Se sì, in quale reparto?
«Se c’è disponibilità economica, ovviamente, qualcosa in mezzo al campo e un centrale difensivo secondo me si potrebbe fare».
Passando dalla serie A alla Ligue 1: c’è la sorpresa del Nizza di Farioli, un allenatore sconosciuto per molti, non per gli addetti ai lavori, fino a quest’estate. Se lo aspettava un inizio così importante da parte della sua squadra? Come giudica il suo calcio?
«Già lo conoscevo perché me ne avevano parlato bene, non personalmente. Farioli è un ragazzo molto in gamba, che non ha magari un passato da grande calciatore, ma non è importante essere stato un grande calciatore per essere un bravo allenatore, no? E quindi complimenti a Farioli. Complimenti anche alla società che, secondo me, ha lavorato bene, ha una squadra giovane e forte. Non mi sorprendono i risultati del Nizza perché hanno lavorato bene».
Il Nizza lotterà fino alla fine per la vittoria del campionato contro la corazzata PSG?
«Se il Psg non si dà una mossa, il Nizza può diventare un outsider importante. Ovviamente il Paris rimane favorito, però deve cambiare marcia perché per adesso anche la società parigina, secondo me, ha fatto delle scelte sulle quali non sono d’accordo del tutto: tanti giovani, pagati tanto che però dopo in campo rendono poco».
A Napoli si parla tanto di Osimhen e di un rinnovo che appare sempre più lontano. Come tipo di calciatore, chi può sostituirlo l’anno prossimo pescando sempre dalla Ligue 1? Personalmente ci ha colpito molto Akor Adams del Montpellier, connazionale di Osimhen e di tre anni più giovane, e che sembra condividerne qualche caratteristica a livello di velocità e di potenza. Che ne pensa di questo calciatore? C’è qualche altro nome interessante?
«È un buon giocatore, però, francamente non è ancora pronto e all’altezza di Osimhen. Se dovesse andar via Osimhen sarebbe un problema. Certo entrerebbero in cassa tanti soldi, però, bisognerebbe puntare su qualche giocatore che ha qualcosa in più. Non è facile quindi vedremo. La società ha comunque gente in gamba che avrà visionato diversi calciatori sui vari mercati. La mia speranza è che Osimhen alla fine prolunghi con il Napoli».
Napoli-Empoli, che partita si aspetta?
«Beh, sai, l’Empoli è una squadra comunque pericolosa, gioca bene, con giovani bravi. Però ci vuole il Napoli delle occasioni migliori per non staccarsi troppo dalla vetta».