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Abbiamo scavato

Non è vero che quando si tocca il fondo si deve giocoforza risalire. C’è sempre uno spazio ampio per scendere, di scavare il tunnel laddove appare impossibile.

È quello che sta accadendo al calcio Napoli, sul campo, certificato dalle due prime partite ufficiali della stagione 24/25: lo 0 a 0 di Coppa Italia in casa col Modena, campanello d’allarme sottolineato anche dalle parole del tecnico Conte (piagnistei per i writers del Presidente De Laurentis) che ha condotto alla brutta figura alla prima di serie A, 0 a 3 in casa di un coriaceo ma modestissimo Verona.

Il tecnico azzurro ha ovviamente una parte delle colpe: non puoi essere tra gli allenatori più pagati in Europa, con uno staff numeroso e costoso, e non dare una identità ad una squadra dopo un intero ritiro, a prescindere dal materiale umano a disposizione che, parliamoci chiaro, è di gran lunga tecnicamente superiore rispetto a quello che ha a disposizione il tecnico del Verona Paolo Zanetti.

Poi, vi sono i mali atavici del club: quella incapacità di arrivare a concludere le trattative in tempo utile.

Tira e molla estenuanti, fatti di pec, contratti chilometrici, postille logoranti, cambi di accordi in corsa a cui ormai siamo abituati e che potrebbero anche andar bene, se vi fosse chiarezza sugli obiettivi.

Quali sono gli obiettivi del Napoli in questa stagione?

Se prendi Conte, con il monte ingaggi che porta dietro, non credo che siano modesti. Almeno il messaggio che arriva, in maniera indiretta ai tifosi, è questo.

Se di campionato tranquillo e di transizione deve trattarsi, credo sia giusto che i tifosi vengano messi a conoscenza.

Cosi come dovrebbe saperlo lo stesso Conte, in modo tale da poterci risparmiare sermoni intensi ed estenuanti sino a fine stagione.

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Ma non credo sia questo l’obiettivo del club, dopo la scorsa stagione disastrosa. Restare fuori nuovamente dalla Champions, significherebbe mettere una pietra tombale sul futuro prossimo della società.

Allora l’unica soluzione percorribile è quella di accelerare con le trattative in uscita ed in entrata, provando già dalla prossima gara a dare a Conte quei tre, quattro calciatori che ritiene indispensabili.

Solo così, non vi sarebbe più spazio per dannose scusanti. E per altre brutte figure.