Il tecnico salentino, dopo la sconfitta maturata al Maradona contro l’Atalanta per 0-3 (doppietta di Lookman nel primo tempo e sigillo di Retegui al 91′), ha analizzato così la partita:
“Io quando parlo non lo faccio né per piangere né per ridere. Io sono una persona che piuttosto che dire bugie sta zitta. Odio le bugie. Odio dire cose che non penso realmente. Dirò sempre la verità, che piaccia o non piaccia, a tutti indistintamente. Io sono stato chiamato a Napoli per ricostruire una situazione, a detta anche dal presidente a inizio stagione. Ricostruire significa mettere delle basi. Se questo porta a fare cambiare le cose dopo un buon inizio, significa che non ho capito niente nella mia esperienza nel calcio, perché a volte viene premiato chi non lavora. Ci deve essere un lavoro, ci vuole calma, pazienza. C’è tutto questo. Sento dire che questa squadra per otto undicesimi ha vinto lo scudetto. L’anno scorso con dieci undicesimi siamo arrivati decimi. Decimi. Con Osimhen e Zielinski. Quindi anche a chi dice questa cosa qui ribadisco che con dieci undicesimi l’anno scorso siamo arrivati decimi, anche con due giocatori non proprio scarsi, è chiaro? Dobbiamo sapere che ci sono delle difficoltà e che queste non devono comunque buttarci a terra o andare in scoramento. Noi siamo qui per lavorare, noi siamo qui per creare qualcosa che possa essere duraturo negli anni. Ci vuole calma e ci vuole pazienza. Ci vogliono battute d’arresto come quella di oggi. Quando incontri una squadra forte se sei sportivo e sei vero devi fare solo una cosa: alzi le mani e dici che hai perso contro una squadra più forte. noi oggi dobbiamo alzare le mani e dire che abbiamo perso contro una squadra più forte, più strutturata, più tutto. Più tutto. Io lo so che noi dobbiamo fare un percorso e noi lo faremo, ma bisogna avere pazienza, calma e voglia di lavorare. Non bisogna guardare gli eccessi, ma guadare molto a noi stessi. Gli eccessi non vanno mai bene, l’equilibrio è alla base di tutto. Oggi è la dimostrazione che comunque in questo momento l’Atalanta è più forte di noi. È più forte di noi, c’è poco da dire, senza né se e senza né ma. Questo non significa che noi alla fine dell’anno non possiamo diventare più forti dell’Atalanta, eh? Che sia chiaro, ma oggi l’Atalanta è più forte e strutturata di noi. Poi vedremo in futuro, si avremo calma, pazienza e voglia di continuare a migliorare le cose e cercare di continuare a crescere e alzare il livello.
Bisogna sempre valutare l’avversario che affronti. Ho poco da rimproverare ai ragazzi per quello che hanno dimostrato e messo in campo. Ci sta se trovi ua squadra più forte. Non abbiamo perso perché è venuta meno la voglia, la determinazione e l’applicazione. Nel complesso ho poco da rimproverare ai ragazzi, hanno dato tutto cercando di andare oltre l’ostacolo. A volte ci riesci. Oggi l’ostacolo era molto alto, oggi era molto alto e siamo sbattuti, ma questo non significa niente. Loro sono nettamente più avanti rispetto a noi: dati alla mano, l’Atalanta ha vinto l’anno scorso l’Europa League contro un avversario imbattuto come il Bayer Leverkusen, l’Atalanta è una presenza fissa in Champions. È la dimostrazione con pazienza e voglia di lavorare si può creare una realtà come la loro. Che piaccia o non piaccia, loro sono una reatà, un incomodo forte per le solite note. Che piaccia o non piaccia. Oggi noi abbiamo fatto tutto quello che dovevamo fare, zero da rimproverare, tranne in alcune situazioni migliorabili sui gol. Quando incontri una squadra più forte di te bisogna fare solo i complimenti e non fare chiacchiere”.