L’esterno brasiliano è solo l’ultimo dei calciatori azzurri finiti vittime dei rapinatori
In principio fu Marek Hamsik a subire, nel lontano 2007, la sottrazione criminale del proprio orologio: circostanza che, purtroppo per “Marekiaro”, si ripeterà altre due volte. Quindi, nel 2011 in via Petrarca, la stessa sorte toccò al Pocho Ezequiel Lavezzi che, a passeggio con la moglie, si vide puntare una pistola in faccia per consegnare il prezioso Rolex dal valore di svariate migliaia di euro. Insomma, quanto accaduto a David Neres subito dopo la partita giocata e vinta dal Napoli sul Parma al Maradona, è purtroppo cosa comune; anche se, in questo caso, il mal comune non è affatto un mezzo gaudio. Tralasciando gli assalti in villa ed i furti di automobili e limitandoci al mattinale azzurro delle solo rapine a mano armata per rubare orologi di lusso, ricordiamo altri due clamorosi casi: il primo, nel quartiere Vomero, si consumò nel febbraio 2016 a scapito di Lorenzo Insigne che vide portarsi via l’orologio con i rapinatori che si fecero beffe di lui chiedendogli, addirittura, di dedicargli il goal se fosse andato in rete nella successiva partita del Napoli; il secondo, invece, fu perpetrato a danno del bomber polacco Arek Milik, depredato, nel dicembre 2018, di un Rolex del valore di oltre settemila euro di ritorno a casa dopo una gara di Champions League. Non sfuggirono alla stessa triste sorte, purtroppo, durante la loro permanenza napoletana, anche il colombiano Juan Camilo Zuniga e lo svizzero Valon Behrami che furono aggrediti in strada per sottrargli gli orologi.