Candidato al Parlamento europeo perché non è tempo di voltarsi dall’altra parte
Chi è Luigi Casciello?
“Ho maturato una lunga esperienza da direttore responsabile di quotidiani. Ho diretto, tra gli altri, “Il Giornale di Napoli”, “Il Mezzogiorno”, “Cronache del Mezzogiorno”, il “Roma” (Il più antico quotidiano del mezzogiorno), “Il Salernitano”. Sono stato inoltre direttore editoriale del quotidiano “Metropolis”, direttore responsabile del periodico “NuovaCittà”, commissario esame di abilitazione per giornalisti professionisti. Consigliere politico del Ministro del Sud e della Coesione territoriale Mara Carfagna nel Governo Draghi, mi sono occupato, tra l’altro, da componente della Commissione Cultura della Camera, del comparto editoria presentando numerose proposte a favore del settore. Per il settore scuola si deve a un mio emendamento l’immissione in gradutuaria dei docenti Stem risultati idonei. Sono stato relatore per l’approvazione del decreto legislativo recante attuazione della direttiva Ue per la produzione audiovisiva. Inoltre, sono stato uno dei parlamentari più presenti con il 94% delle presenze e 11780 votazioni. Numerosi gli emendamenti – da me promossi – approvati e decisivi per lo sviluppo del Mezzogiorno come l’emendamento al mille proroghe nel gennaio 2022 per il completamento della metanizzazione in oltre 70 Comuni del Sud, almeno 60 dei quali nel Cilento. Ho maturato, infine, una lunga esperienza amministrativa e politica al servizio delle comunità locali: prima da candidato sindaco al Comune di Salerno nel 1997 e, poi, da consigliere comunale sempre al Comune di Salerno. Come segretario provinciale di Azione ho radicato, insieme al deputato Antonio D’Alessio e ai dirigenti provinciali, il partito su tutto il territorio avvicinando tanti giovani e amministratori locali. Abbiamo creato un gruppo di lavoro, avvicinato competenze, professionalità, amministratori capaci, per rispondere alle esigenze concrete dei cittadini oltre le ideologie”.
Perché si è candidato alle Europee?
“Ci sono momenti in cui non ci si può sottrarre e il prossimo Parlamento europeo sarà chiamato ad affrontare sfide decisive sul fronte della politica estera, dell’ agroalimentare, della transizione energetica. Abbastanza per non voltarsi dall’altra parte”.
Qual è la prima cosa che farà se eletto?
“Non ci sarà una sola cosa da fare ma mettersi subito a lavorare per avviare i dossier che portino a due principali obiettivi del nostro impegno in Europa: una politica estera unica per una difesa comune e una nuova politica agricola che concili i costi di produzioni con equità di prezzi di acquisto per i consumatori; e, sopra ogni cosa, l’attenzione che bisognerà porre perché dall’Europa arrivi il sostegno all’Italia per la sanità; su questo, però, non basterà cosa faremo nel Parlamento italiano ma che l’attuale maggioranza di governo in Italia metta da parte la demagogia populista e si decida ad aderire al Mes”.