Chi è Vincenzo Maraio?
“Innanzitutto un socialista autentico tra i socialisti. Mio padre Angelo – storico militante del Psi – mi ha trasmesso la passione bruciante della politica che mi ha portato, a soli 23 anni, a essere eletto segretario provinciale dei Giovani Socialisti di Salerno divenendo, contestualmente, anche membro della segreteria nazionale degli stessi. Di lì la mia carriera politica e, malgrado gli eventi degli anni Novanta che colpirono al cuore il partito e la nostra Repubblica, sono rimasto ancorato a quei valori senza mai abbandonarli; perché innanzitutto la coerenza è, per me, un valore irrinunciabile. Insieme a quella idea di socialismo che è stare sempre dalla parte degli ultimi. Nella mia città ho ricoperto il ruolo di assessore al Turismo nella Giunta De Luca, poi sono arrivato in Regione da consigliere. Ho imparato così a conoscere, in maniera profonda, la mia terra e i suoi mali. Ci ho messo la faccia e le mani. Il tempo e l’impegno; ma oggi, ad esempio, grazie alla visione di quella giunta di cui ho fatto parte, nella mia città il turismo è diventato un punto di forza strategico e il sistema dell’accoglienza è stata la chiave di volta per tanti giovani. Poi è arrivata la guida del partito nel 2019, roba da far tremare i polsi; ma anche in quel caso avevo l’obiettivo di lavorare a una classe dirigente giovane, senza mai rinunciare alle energie e alle esperienze che hanno animato altre stagioni, ma soprattutto far riemergere il nostro glorioso simbolo; e così è stato. Le liste socialiste con il nostro simbolo sono ritornate a fare capolino nelle città e nei comuni, costruendo piano piano una rete di amministratori dinamica e orgogliosa di impegnarsi nel lavoro e nel partito. Una cosa che non era scontata quando sono state eletto segretario nazionale. Abbiamo insomma risvegliato la voglia di fare politica e farla con idee nuove. Rilanciando le nostre sezioni, aprendo una scuola di formazione politica e riportando in edicola il nostro glorioso giornale. Oggi sono il segretario più giovane che il Psi abbia mai avuto. Porto la responsabilità di questo primato che per me è anche un punto d’onore”.
Perché si candida alle elezioni europee?
“Manchiamo dal Parlamento europeo da oltre 20 anni. Oggi torniamo con il nostro simbolo sulla scheda elettorale in un’alleanza con altre forze con cui abbiamo obbiettivi comuni. Lo faccio perché, anche in questo caso, voglio portare la mia esperienza e le mia progettualità in un consesso importante: l’Europa. Gli “Stati Uniti d’Europa” non solo è il nome della lista, ma anche il significato del nostro impegno. Una suggestione che per i socialisti è una questione di coerenza. Il primo a lanciarla fu Filippo Turati più di un secolo fa. Dare forza a questa lista significa dare forza ad un’area alternativa a quella dei populisti e dei sovranisti che vogliono far tornare l’Europa indietro nel tempo. Non lo possiamo permettere. Siamo a un bivio. Noi vogliamo che l’Europa si rafforzi affinché torni centrale nei processi internazionali. Ovviamente nella direzione della costruzione della pace visto che abbiamo due guerre e alle nostre porte”.
Qual è la prima cosa che farà se eletto?
“Siamo per un percorso con al centro un’Europa che sia il perno strategico dei singoli stati e soprattutto del nostro Mezzogiorno. Qui sarà il mio impegno principale, perché senza il Mezzogiorno si ferma tutta l’Italia. Noi siamo l’unica lista che ha all’interno del simbolo tutto il programma elettorale per le europee: stiamo concentrando gli sforzi in campagna elettorale in tutti i collegi parlando di Europa e mettendo in evidenza le contraddizioni delle forze di destra che sono al governo. Rappresentiamo sicuramente l’unica proposta politica nuova di questa campagna elettorale. In Italia e in Europa esiste un grave problema di astensione. Bisogna radicalmente modificare l’assetto che è stato dato alla politica negli ultimi anni che ha portato una crisi di rappresentanza. Una crisi politica che è diventata una crisi di sistema e che è diventata una crisi dei partiti. Siamo per il ritorno di una legge elettorale con le preferenze perché non si può più tollerare che nel Parlamento italiano i rappresentanti del popolo non vengano scelti dal popolo. Penso che questo sia uno degli obiettivi che noi dobbiamo porci. I socialisti da mesi stanno raccogliendo le firme attraverso delle petizioni popolari proprio a sostegno di questa proposta. Il 4% in queste elezioni è raggiungibile. Progetti per i giovani talenti, una politica di difesa ed economica comuni, il sogno di una Europa federata. Questi saranno i primi passi.
Essendo la novità di questa campagna elettorale siamo convinti che saremo la vera sorpresa, anche nelle urne”.