Candidata nelle liste di Fratelli d’Italia per “esportare in Europa il modello di buongoverno di Giorgia Meloni e del presidente della Regione Lazio Francesco Rocca”.
Chi è Civita Di Russo?
“Sono un avvocato penalista che è sempre stata in prima linea nel contrasto alle criminalità e ai fenomeni malavitosi. In passato ho affrontato scelte difficili che mi hanno portato, per oltre venti anni, a vivere sotto la protezione della Polizia di Stato. Periodi difficili in cui ho dovuto convivere con la paura. Nel corso del tempo, però, ho sempre coltivato il coraggio di andare avanti e ho sempre trovato la forza di combattere affinché la giustizia e la verità avessero la meglio a ogni costo. Insomma, una vita tra libri, aule di tribunale e auto blindate”.
Perché si è candidata alle Europee?
“Mi candido perché c’è finalmente una bella opportunità per l’Italia, come non accadeva da anni. Giorgia Meloni è riuscita a riportare il nostro Paese in cima all’agenda dell’Unione Europea e dobbiamo continuare a sostenere la sua strategia internazionale. Sarò al suo fianco e sarò al servizio del mio Paese nell’intento di mettere al centro delle politiche comunitarie l’uomo e i suoi diritti. Per anni a Bruxelles sono stati preferiti temi lontani dalle reali istanze del nostro Paese o di altri Paesi membri che hanno radici, visioni e formazioni antropologiche diverse dai paesi mitteleuropei o scandinavi. Bisogna far capire che l’Europa ha diverse entità che possono certamente convivere ma a ognuna va data la giusta valenza, le opportune risposte e soluzioni concrete in base alle reali esigenze; ma mi candido anche perché voglio mettere a disposizione del mio Paese e delle organizzazioni governative internazionali il know-how acquisito negli anni. Ho anni di sacrifici alle spalle e sono pronta a questa nuova sfida”.
Qual è la prima cosa che farà se eletta?
“Subito mi metterò a studiare i fascicoli che riguardano le aree geografiche che rappresenterò, a partire, appunto, dalle regioni della circoscrizione centrale. Sono abituata ad analizzare bene gli scenari e approfondire le tematiche. Nell’Italia centrale abbiamo un grande problema infrastrutturale, ad esempio, e le zone appenniniche sono sempre più prive di collegamenti con i grandi centri urbani. Dobbiamo lavorare per migliorare le reti di collegamento pubblico e decentralizzare, poi, i servizi; soprattutto quelli sanitari. Prioritaria sarà la telemedicina e le nuove opportunità offerte dalle ICT al servizio della sanità. È vero, abbiamo carenza di medici, ma le tecnologie oggi ci consentono diagnosi veloci anche a centinaia di km di distanza dai presidi ospedalieri. Dobbiamo portare la medicina di qualità, altamente performante, nei piccoli borghi e garantire assistenza anche attraverso la rete di protezione civile. Purtroppo ereditiamo anni di malgoverno che hanno ridotto il nostro sistema sanitario al collasso. Grazie a Dio stiamo invertendo la rotta, come sta accadendo nella Regione Lazio con le buone pratiche amministrative attuate dal Presidente Rocca, basti pensare alle 9700 assunzioni di personale sanitario che si stanno realizzando. Ulteriore priorità sarà la digitalizzazione delle aree prive di connessione: garantire una buona connessione significa promuovere lo smartworking e spingere i giovani a ripopolare le aree interne; e, ancora, vorrò affrontare, anche con contributi scientifici, studi sulle politiche di welfare affinché anche in Italia essere madre e lavoratrice siano due opzioni facilmente realizzabili e capaci di coesistere. Queste sono alcune priorità che ho bene in mente e a cui do tantissima rilevanza. Spero che i cittadini possano darmi fiducia e credere in quanto ho fatto e in quanto potrò ancora fare”.