L’Autobiografia di Giuffredi: “La Strada di un Sogno – La Mia Vita da Procuratore”
Mario Giuffredi la passione per il calcio ce l’ha sempre avuta. «Ho iniziato a pensare al calcio quando avevo 5 anni, ho fatto scuola calcio e ho giocato nel dilettantismo, con una passione che non mi ha più staccato da questo mondo. Mi sono innamorato del calcio fino a spingermi a fare l’agente», ha spiegato il procuratore nel corso della presentazione del suo libro autobiografico – «La strada di un sogno – La mia vita da procuratore» edito da Cairo – in una sala Champions dello Stadio Maradona gremita di personalità del mondo del calcio. Presenti sul palco insieme a lui lo scrittore Maurizio De Giovanni e il capitano del Napoli, assistito di Giuffredi, Giovanni di Lorenzo.
La nascita di un agente: difendere i talenti fuori dal campo
«Oggi vivo un lavoro – racconta l’agente originario di San Giorgio a Cremano – che ti porta belle soddisfazioni, lavori difendendo atleti che magari non hanno una maturità economica e finanziaria per il loro talento in campo e quindi lavoriamo per poterli valorizzare. Io penso che chi fa il procuratore debba lavorare con una grande coscienza, perché i giocatori sono dei ragazzi catapultati in un mondo più grande di loro. Deve quindi essere l’agente a difendere a tutti i costi i loro interessi, perché altrimenti possono essere presi dal sopravvento della nuova vita, dai tanti fattori che possono poi portare problemi, nella vita, nella famiglia… Quindi il nostro lavoro non è solo quello di pensare al campo, ai contratti, al mercato, ma si tratta anche di tutelare questi ragazzi sotto gli altri aspetti umani».
Il rapporto con De Laurentiis
Ad ascoltare Giuffredi in platea è presente il gotha della Ssc Napoli: il capo dello scouting Maurizio Micheli, il ds Mauro Meluso, il team manager Giuseppe Santoro e soprattutto il presidente Aurelio De Laurentiis, elogiato dall’autore del libro a più riprese come «persona onesta e seria», nonostante gli svariati litigi, che fanno però parte del gioco del calciomercato. «Il rapporto che io ho col presidente De Laurentiis è di stima reciproca, un rapporto da parte mia veramente di sentimento perché è una persona verso cui sarò grato a vita e che mi ha sempre tenuto in grande considerazione. Poi lui deve tirare acqua al proprio mulino e io devo tirare acqua al mio di mulino. Io devo fare gli interessi dei miei giocatori, naturalmente cercando di essere equilibrato nel tutelare anche il club tra virgolette», confessa Giuffredi.
Il desiderio di diventare dirigente
Nel prossimo capitolo della sua vita Giuffredi vorrebbe passare da agente a dirigente: «Il prossimo step che mi sono prefissato nella mia vita è quello di iniziare a fare il dirigente, quindi spero il prossimo libro sia dal punto di vista dirigenziale. Ho grandi sentimenti per due squadre che mi hanno dato tanto, una è l’Empoli, l’altra il Napoli. Quindi, vorrei tanto che il destino mi facesse iniziare da uno di questi due club. Non oggi perché voglio ancora godermi cinque anni di professione. Ma questi sono i due club a cui sono più legato umanamente e sentimentalmente».
Le aspettative su Mazzarri
Con il ritorno di Mazzarri si aspetta una scossa da parte della squadra: «Mi aspetto un Napoli di grande orgoglio, di grande dignità. È un Napoli che sicuramente ha iniziato un inizio di campionato difficile, con delle difficoltà. Però se qualcuno pensa che ad un Napoli che sta mollando, un Napoli morto, si renderanno conto prossimamente che Napoli troveranno. Perché sono convinto che Mazzarri abbia dalla sua una grande voglia di rivalsa. Sono convinto che darà una grande scossa d’orgoglio a tutti i calciatori, quindi mi aspetto un Napoli arrembante, un Napoli che non abbia paura di nessuno».
Rinnovo di Politano: una questione di felicità
Rispondendo ai cronisti poi Giuffredi è tornato sull’argomento rinnovo di Matteo Politano, altro suo assistito: «Matteo Politano è un ragazzo che vuole rimanere a vita a Napoli, come Giovanni Di Lorenzo, perché come ho detto prima, i giocatori devono vedere il Napoli come un punto di arrivo. Politano e Di Lorenzo hanno visto in Napoli un punto di arrivo, non sentono l’esigenza di trovare nuovi stimoli, nuove sensazioni da altre parti. La loro felicità è qui. Quindi sicuramente nei prossimi giorni parleremo. Nelle prossime settimane parleremo col presidente e affronteremo il discorso Politano, cosa che il Presidente già in estate voleva fare poi purtroppo non c’erano le condizioni e abbiamo rimandato. Magari adesso si stanno pian piano creando le condizioni giuste per rendere felice pure Matteo, perché poi il mio lavoro è rendere felici i miei giocatori».
Il nodo Gaetano
Sull’aspettativa di un maggior utilizzo di Gianluca Gaetano, altro cavallo di razza della scuderia Giuffredi, da parte del nuovo tecnico Mazzarri, Giuffredi è molto chiaro: «Gaetano è un giocatore in cui credo tantissimo, per me è un fuoriclasse, è un giocatore che per quel poco che è stato messo in campo ha dimostrato i valori tecnici che ha. O il Napoli ci crede o Mazzarri dimostra di credere anche lui in Gaetano, altrimenti le vie del Signore sono infinite. Gaetano potrà dimostrare per i secondi sei mesi di stagione di poter dimostrare il valore in altri posti, ma sicuramente mi aspetto già da questo mese che Gaetano abbia spazio per dimostrarlo. Poi se non succederà dovremo fare dei ragionamenti diversi, ma questo non vuol dire staccarsi dal Napoli. Gaetano è di proprietà del Napoli. Quando il presidente in qualsiasi momento vorrà prolungare il rapporto con Gaetano, da parte nostra ci sarà problemi, ma è anche giusto dare la possibilità al ragazzo di andare a mettere in mostra le proprie qualità con continuità».