Oltre la coltre di aneddotica e di ricostruzione della Spalletti story – nulla che non fosse già sommariamente noto, tra PEC e cena del 12 maggio con la comunicazione dell’attuale ct di volersi prende un anno sabbatico – nella conferenza stampa a tu per tu con un plotone di giornalisti, Aurelio De Laurentiis, versione imprenditore, quindi proprietario e solo in ultima istanza presidente, per dirla come il maestro Mimmo Carratelli, qualche notizia l’ha data. Andiamo con ordine:
- “Ad aprile vorrei fare uscire il film sullo Scudetto”. Lo speriamo anche noi, la cavalcata scudetto necessita di essere raccontata attraverso un prodotto audiovisivo, come un documentario ad esempio. Chi meglio di un produttore cinematografico, proprietario della squadra in questione per realizzarlo?
- “Mi ritengo libero e credo di essere ricco, non solo economicamente, anche di finanziare con i miei soldi il nuovo centro sportivo con 12 campi su 30 ettari che faremo nei prossimi 24 mesi”. Il contratto di utilizzo del Konami Training Center di Castel Volturno è infatti in scadenza, ed entro un anno e mezzo il Napoli dovrà trovare una nuova casa. Non c’è altra strada.
- “Thiago Motta era nella lista dei possibili allenatori da Napoli, ma già in una conversazione di circa 6 ore a Roma mi disse che lui puntava ad allenare squadre di cui non dico il nome fuori dall’Italia. Quando tu vai a scegliere un allenatore è bilaterale. Quando è venuto da me l’avvocato di Luis Enrique siamo stati 3 giorni a parlare, poi ha preferito il Psg, ci sono dei club che essendo più blasonati hanno più attrazione e io non mi arrabbio mai”. Il Napoli ha trattato Thiago Motta per il post Spalletti: e se si sono parlati 6 ore significa che Adl e il tecnico italo-brasiliano sono entrati nel merito di tutte le questioni possibili per capire se si potesse iniziare o meno un rapporto di lavoro. Poi Motta ha declinato, così come Enrique e Dragusin, optando in attesa di proposte più blasonate dal suo punto di vista.
- “Sì alla serie A come la Premier League, che è l’unico campionato che fattura certe cifre e l’unica che va in tutto il mondo e porta le famiglie allo stadio, ma noi non ne vogliamo sapere perché i politici vogliono solo i voti di chi pensa allo stadio come terra franca. Bisogna azzerare la Melandri che ha rovinato cinema e calcio, dal 2016 in Germania non esiste il divieto di vendere a più piattaforme e sei costretto a creare bandi ad uso e consumo di un minor introito. Abbiamo svenduto per i prossimi 5 anni il campionato italiano a DAZN e Sky”. Quindi Adl sarebbe favorevole alla separazione della Lega dalla Figc, così come promossa dai vertici Lega stessa, la quale però viene criticata per la gestione della vendita dei diritti televisivi.
- “Ho cercato di dare a Garcia delle opportunità e quando ha ascoltato come a Lecce abbiamo vinto 0-4, ma non perché sono stato bravo io, ma ero qui e poi faceva cose molto discutibili. L’ho mandato via perché scesi prima della gara dissi che sbagliava e uno che dice mi lasci fare o lo cacci subito… All’intervallo dissi ‘ma ti vuoi far mandare via?”. Il presidente del Napoli spiega come la sua presenza a Castel Volturno nelle settimane in cui la panchina di Garcia era caldissima, sia servita anche a dargli delle indicazioni di tipo tattico. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata ovviamente la partita con l’Empoli, con il successivo esonero del francese: De Laurentiis ha svelato quindi cosa si sono detti negli spogliatoi quel giorno.
- “A Rongoni feci una testa così, dicendogli che avrebbe dovuto concertarsi con Sinatti, ma da francese con la puzza sotto il naso Garcia mi fa mandare via Sinatti che mi dice di non voler essere un sottoposto di Rongoni. Gli dissi che era fondamentale ma litigarono e dovemmo mandarlo via. Grandissimo errore, dovevo dire a Garcia fuori tu o Rongoni”. Sulla preparazione atletica emerge un’altra verità finora sottaciuta: il Napoli ha dovuto mandare via Sinatti (che in realtà presentò le proprie dimissioni poco prima dell’inizio del ritiro a Dimaro) per volere del tecnico francese, che, per quanto riguarda la parte atletica ha preferito affidarsi al suo storico collaboratore Paolo Rongoni. Così facendo il Napoli ha registrato il più alto numero di calciatori infortunati per problemi muscolari degli ultimi anni.
- “Ho chiamato il clan di Kvara 3 mesi fa e ci siamo riuniti nel mio ufficio, gli ho chiesto cosa volessi fare, se avremmo dovuto allungare il contratto e il suo agente mi ha detto di non preoccuparmi, che Kvara sta bene qui e di riparlarne a fine campionato“. Da parte del Napoli e dell’entourage di Kvaratskhelia c’è la volontà di rinnovare. Le parti però si dovranno riaggiornare a fine campionato. Sirene estere permettendo.
- “Mi manca Los Angeles e mi sto inventando serie televisive italiane perché tra 3-4 mesi devo finire la progettazione del centro sportivo a cui seguirà la scelta delle ditte e acquisto dei 30 ettari. Sullo stadio l’ho detto al Sindaco: o ci mettiamo d’accordo nei prossimi 120 giorni o lo faccio altrove, non è la solita provocazione. Sul centro sportivo: Afragola ha l’implementazione della stazione e la metropolitana fin lì, è chiaro che ho due situazioni da valutare: Afragola o litorale di Pozzuoli. Su una ci arriva la circumvesuviana. Sullo stadio senza novità lo costruirà ad Afragola, c’è poco da fare. Le Leggi si applicano per i nemici e si interpretano per gli amici, ma il calcio non ha amici, non so perché“. De Laurentiis vuole risposte concrete da parte dell’amministrazione Manfredi sullo stadio Maradona. Facile immaginare la richiesta: una concessione almeno cinquantennale per la gestione dell’impianto. D’altra parte, il Comune chiede la presentazione di un business plan per la riqualificazione dello stadio che, oltre al Napoli, ospita diverse realtà sportive di altre discipline. Per Adl la prima alternativa sarebbe data dal territorio del comune di Afragola, città che ospita una stazione dell’alta velocità e che nei prossimi anni vedrà aprirsi il cantiere della nuova metropolitana linea 10, collegata proprio alla stazione dell’alta velocità.
- “Mai stato favorevole alla SuperLega, sempre battuto per la democraticità del mercato. […] L’idea della Superlega è sbagliata, serve un campionato parallelo al campionato nazionale che è prioritario a qualsiasi competizione perché rispetta il tifo che è alla base di ogni movimento. Poi si può fare un campionato europeo per svecchiare le competizioni attuali? Tutti i martedì, mercoledì e giovedi potresti ottemperare agli impegni”. Quello di Adl è un ‘Nì’ alla Superlega. Il numero uno del Napoli infatti prima si complimenta con Perez che con la sentenza della Corte di Giustizia Europea ha ottenuto il permesso di organizzare un altro campionato europeo, poi però frena se si tratta di aderire tout-court al progetto. Meglio capire come prima evolverà il tutto e se la Uefa avrà la volontà di riformare seriamente le sue competizioni o meno.
- “Il rendimento di Piotr l’avete visto? Non si può premiare chi dice in estate presidente voglio restare, ma io non rimprovero lui, ma il suo agente Bolek perchè se io ti offro tanti soldi, da farti il più pagato della squadra, e lui ci vuole guadagnare e lo vende… io ho una diversa considerazione. Se non ti alleni e non ci metti la foga, se ha paura di infortunarsi perché non ha ancora firmato tutte le carte, io non posso tenere il dubbio”. Zielinski è stato escluso dalla lista Champions anche per il rendimento non convincente quindi…Bisogna “sperimentare” Traorè.