Home Apertura Lukaku e Neres zittiscono gli improvvisati

Lukaku e Neres zittiscono gli improvvisati

Un Napoli da vertice demolisce l’Udinese in trasferta 3 ad 1 e dimostra di non essere in crisi e che il calcio interpretato di pancia non rispecchia quasi mai la realtà.

Dopo essere passato in svantaggio al 21′ su calcio di rigore concesso per fallo di mano in area di Lobotka su cross di Zemura, ribadito in porta dal bianconero Thauvin, dopo che Meret aveva respinto il tiro dai 16 metri dello stesso numero 10, nel secondo tempo la reazione degli azzurri è da grande squadra: al 49′ Lukaku, lanciato in profondità da McTominany, brucia due centrali dell’udinese e, entrato in area, non fallisce davanti al portiere friulano Sava.

Questo è Romelu: non un centravanti da 20 e passa gol a campionato, ma uno che fa a sportellate spalle alla porta per favorire gli inserimenti dei compagni. Ma, se messo nelle condizioni, servito in profondità, è devastante come pochi altri nel suo ruolo. Chi critica a prescindere, dimostra di non seguire da molto il gioco del calcio.

Il raddoppio degli azzurri si materializza al 75′ su autorete di Giannetti, dopo una azione slalomeggiante e caparpia del brasiliano Neres, in campo dal primo minuto al posto dell’infortunato Kvaratskhelia: il brasiliano, criticato da un po di improvvisati del pallone per aver perso una palla a 70 metri dalla porta nell’azione che portò al vantaggio della Lazio nella scorsa partita di campionato, zittisce tutti attraverso una prestazione da grande giocatore. Pogressioni in profondità, dribbling ubriacanti mai fini a se stessi, cross, assist, tiri in porta, ripieghi spesso a sostenere Olivera nella fase difensiva a sinistra: una prestazione superlativa e ordinata. Tenere fuori il brasiliano, sarà sempre più complicato per mister Conte.

Sarabbe il migliore in campo se non ci fosse stato un super Anguissa ieri ad Udine: il camerunense, autore all’80’ del terzo gol che manda il match ai titoli di coda, è protagonista di una prestazione superlativa a tutto campo. Un altro miracolo di mister Conte: aver lavorato soprattutto sulla testa del centrocampista azzurro, dopo una annata disastrosa, quella scorsa, da un punto di vista di squadra e personale.

Da sottolineare la buona prestazione, ennesima, di Politano sulla destra, indispensabile per l’equilibrio tattico degli azzurri, nonchè di un Meret ritrovato, autore di un altro penalty parato. Ripetiamo, il portiere azzurro, quando non è costretto a giocare continuamente con i piedi, è tra i migliori in Italia. Un portiere stile anni 90′, inizi 2000. Cioè, prima che il possesso dal basso, estremizzato, portasse forzatamente i numeri 1 a trasformarsi in eterni liberi, con annessi, continui, rischi.