L’inedita richiesta di perdono da parte di Aurelio De Laurentiis dopo Napoli-Monza è l’unica premessa da cui eventualmente ripartire per salvare la stagione
Le scuse solenni di Aurelio De Laurentiis dopo lo scialbo 0-0 del Napoli con il Monza possono rappresentare un punto di partenza per resettare la peggiore gestione post-Scudetto degli ultimi decenni e salvare una stagione ormai compromessa sul fronte dei grandi obiettivi. L’ammissione di colpa del produttore cinematografico è stata accompagnata da parole sulla necessità di intervenire subitaneamente sul mercato di riparazione. Ecco, oltre a metterci la faccia, lo strappo con una parte della tifoseria potrebbe essere ricucito proprio in questa maniera: aggiungendo ad una rosa falcidiata da infortuni e assenze qualche elemento di qualità. Ciò va fatto subito, sin dalla prima settimana della finestra di mercato. Anche perché c’è una Supercoppa da giocare e possibilmente da vincere a metà gennaio. Per quanto riguarda le questioni di campo, la squadra è in crescita sul fronte del gioco, ma è offensivamente innocua. Zero gol nelle ultime tre gare. Ieri con il Monza non sono bastati 25 tiri per bucare la porta di Di Gregorio. Mazzarri sta provando anche qualcosa di nuovo che rispetto a Garcia non si è visto – far venire Kvaratskhelia dentro al campo (cosa che solitamente fa Politano) per aprire varchi ai compagni sulla trequarti – ma non basta ancora. Quattro almeno le palle gol nitide sprecate dagli azzurri. Forse aver tenuto in campo il volenteroso ma poco incisivo Zerbin per 71’ minuti, tenuto basso in fase di non possesso con il Napoli schierato con un 5-4-1, non è stata proprio una mossa indovinata. Serviva più coraggio, quello che appartiene senza dubbio al Cholito Simeone, relegato in panchina, e a cui sono stati concessi solo una manciata di minuti nel finale. Suo l’assist coi fiocchi per Gaetano che nel primo minuto di recupero, poco lucido, d’interno destro sbatte il pallone centralmente sul portiere monzese. La notte è ancora fonda per i campioni d’Italia in carica. Forze fresche potrebbero invertire un trend ormai sempre più preoccupante. Tocca ad Aurelio la giocata vincente, come accadde nell’estate del 2022. Il primo grave errore da non ripetere è quello di lasciarsi inebriare dalla convinzione superomistica di poter fare tutto da solo, invece di affidarsi al suo management: il direttore Meluso in primis che dovrà effettuare il suo primo reale mercato e il capo dello scouting Micheli. Vietato sbagliare.