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Napoli, confronto sul riuso sociale dei beni confiscati

Al Maschio Angioino l’iniziativa promossa dalla Presidenza del Consiglio Comunale

“Mi auguro che questo evento non sia un’eccezione ma diventi una regola inserita nel regolamento dei beni confiscati, in modo da creare occasioni di confronto continuo tra le associazioni”, cosi la Presidente del Consiglio Comunale Enza Amato ha aperto oggi al Maschio Angioino l’evento “Riqualificare, Rigenerare, Restituire ”, promosso dalla Presidenza del Consiglio Comunale, dall’Assessorato alla Legalità e dalla Commissione alla Legalità del Comune di Napoli. L’evento si è svolto anche in tre tavoli di discussione tematici, composti da rappresentanti dell’Amministrazione e dagli oltre duecento operatori del Terzo Settore accreditati, dedicati al confronto sulla riqualificazione e rigenerazione dei beni confiscati, il riuso sociale e la sostenibilità economica.
Sono 128, ad oggi, i beni confiscati trasferiti al Comune di Napoli, 14 sono da inserire per in programma di valorizzazione e altri 8 sono in attesa di consegna, distribuiti in tutto il territorio cittadino.
L’assessore alla Legalità Antonio De Iesu ha ricordato il percorso costruito dall’Amministrazione, con l’istituzione “di un servizio dedicato ai beni confiscati e di una struttura efficiente e organizzata, che parte dalla presa in carico del bene e continua con una verifica costante del lavoro svolto e dei risultati raggiunti. Perché questi arrivino, però, non basta la destinazione sociale, ma è fondamentale la competenza di quanti lavorano e la restituzione alla società delle attività cui il bene è destinato. Un lavoro impegnativo, ha concluso, ma di grande soddisfazione, perché questi beni aiutano il riscatto sociale di persone svantaggiate. La giornata di oggi mette al centro il Terzo Settore e, insieme, occorre capire quali siano le modalità migliori per lavorare. Togliere beni alla criminalità e restituirli al territorio in modo che siano un’occasione di sviluppo e miglioramento del tessuto sociale è fondamentale, secondo Pasquale Esposito, presidente della commissione Legalità del Comune di Napoli, che ha ricordato come la casa del boss Di Lauro a Secondigliano sia passata dall’essere simbolo del potere criminale a simbolo della possibilità di cambiamento”.
Hanno preso parte all’iniziativa Mario Morcone, assessore alla Legalità della Regione Campania, Bruno Corda, direttore dell’ Agenzia Nazionale dei Beni Sequestrati e Confiscati, Maria Grazia Falciatore, capo di gabinetto del Comune di Napoli, Paola Spena, commissario straordinario per il recupero dei beni confiscati, Salvatore Flocco, delegato ai beni confiscati della Città Metropolitana di Napoli, don Tonino Palmese, presidente della fondazione Pol.i.s., Nunzia Ragosta, dirigente del servizio beni confiscati del Comune di Napoli e Marco Imperiale, direttore della fondazione Con il Sud. Il Sindaco di Napoli Gaetano Manfredi ha salutato i partecipanti nel corso dei lavori ai tavoli.