Eolo si è arrestato sulla città di Napoli e si è portato via la fantasia. Il vento è il principale protagonista della serata che, dopo l’ipotesi rinvio, fa ritardare il match Napoli-Cagliari di mezz’ora. Il Napoli gestisce ma è impreciso e smanioso, c’è però la voglia di rientrare subito nei binari del campionato. Una voglia di conquistare i tre punti che si traduce nel secondo tempo con gli azzurri che tornano alla vittoria per 2-1 in una partita cattiva agonisticamente e con molti cartellini sventolati da ambo le parti.
Primo tempo: manca l’ultimo passaggio ma non l’intensità
Mazzarri ritrova il Cagliari, l’ultima deludente parentesi del mister toscano, e non si fa prendere dalla malinconia. Schiera la formazione migliore, cioè quella delle ultime tre partite ma senza Zielinski, che, infortunato, lascia il posto a Cajuste. Coerentemente con le intemperie del vento che soffia forte sulla città di Napoli, le folate degli azzurri sono intense ma poco concrete. Tanta corsa, tante azioni ma manca l’inventiva dell’ultimo passaggio decisivo. Un palo preso da Rrahmani a metà tempo su calcio da fermo è l’unico sussulto del parziale di gara. Per il Cagliari finiranno negli highlights una staffilata di Augello deviata provvidamente da Di Lorenzo e un contropiede finalizzato da Nandez ma chiuso prontamente da Meret. Poi cresce il nervosismo e la frenesia che si rispecchiano anche nelle svariate piccole risse che si accendevano qua e là sul campo provocate dagli ospiti, artigiani del gomito alto, dello sgambetto facile e delle perdite di tempo. Al duplice fischio dell’arbitro, dagli spalti si sono registrati alcuni fischi di disappunto.
Secondo tempo: torna Mario Rui e arriva il momento di Kvara
Primo evento da segnalare al 60’ con il ritorno in campo di Mario Rui – ai box dalla sfida fatale al mister Garcia contro l’Empoli – applaudito dai tifosi. Il Napoli si dispone con il 4-2-3-1 con la contestuale entrata di Raspadori. Proprio il portoghese dimostra quanto sia mancato alla squadra. Suo l’assist al bacio al 69’ per il colpo di testa di Osimhen che nell’esultanza si graffia con la sua maschera. Risultato sbloccato. La festa però dura poco. A rovinarla ancora Pavoletti con il più classico del gol dell’ex. 1-1.
Caparbio e paziente il Napoli si rilancia verso la difesa avversaria. Osimhen controlla e aggiusta una palla sporca e la butta in mezzo dove Kvara ribadisce in rete ed esplode di gioia, lui e tutto il Napoli a seguito. Qualche minuto dopo è mancato poco e tutto il tridente partenopeo sarebbe andato a segno. Annullato infatti un gol di Politano per un fuorigioco dubbio di Osimhen visibilmente poco coinvolto nell’azione. Brivido nel finale su una punizione dove arriva a colpire Dossena. Qualche minuto di gioco per Zanoli e Lindstrom. Dopo sei minuti di recupero stoici, Napoli torna a sorridere. Al Maradona risuona fragrante «’O surdato nnamurato».