Si prevedono giorni felici e tempi nuovi per il nuoto napoletano e, soprattutto, per alcune delle principali strutture sportive cittadine dedicate alla pratica delle discipline acquatiche; ma non per tutte.
Nuota Napoli: in cosa consiste l’accordo?
In vista dell’importantissimo e prestigioso appuntamento di Napoli Capitale Europea dello Sport 2026, infatti, alla presenza, tra gli altri, del sindaco Gaetano Manfredi, dell’assessora allo Sport Emanuela Ferrante, del presidente della Federazione Italiana Nuoto Paolo Barelli, del presidente della commissione consiliare Sport Gennaro Esposito, presso la Piscina Felice Scandone è stato siglato un accordo tra l’Amministrazione comunale e la FIN, denominato “Nuota Napoli”, volto a trasformare la Scandone nella “sede di un Centro Federale Permanente di Alto Livello delle discipline acquatiche” e a favorire la collaborazione tra Comune e Federazione nella gestione di altre sette vasche cittadine: la Carlo Poerio, la Ulisse Prota Giurleo, la Massimo Galanti, la Acqua Chiara Sport, la Corso Secondigliano, la Fritz Dennerlein e la Emilio Bulgarelli.
I dettagli
L’accordo, oltre alla mutazione in centro federale di eccellenza per la formazione tecnico-sportiva e la crescita umana dei giovani praticanti delle discipline acquatiche della struttura in viale Giochi del Mediterraneo, prevede l’affido alla FIN della gestione tecnico-sportiva delle restanti sette piscine cittadine e la costituzione “di un organismo paritetico tra Comune e Federazione con compiti di programmazione annuale delle attività e delle strategie gestionali relative ai singoli impianti. Tale organismo avrà anche il compito di definire le tariffe d’uso che dovranno poi essere approvate dalla Giunta comunale”. Questo perché l’Amministrazione ha voluto porre particolare attenzione “agli utenti in condizioni di difficoltà, ai quali verrà riservato un numero di posti non inferiore al 10%”. In questo caso, “l’iscrizione ai corsi sarà gratuita per gli allievi con provate difficoltà economiche e gratuito sarà anche l’accesso per i soggetti diversamente abili. Alle persone che rientrano, invece, nelle fasce di fragilità sociale verrà praticata una riduzione della quota mensile di iscrizione pari almeno al 20%”.
Affinché l’accordo si concretizzi e la gestione tecnico-sportiva delle suddette piscine passi nelle mani della federazione sportiva guidata da Paolo Barelli, con la supervisione del Comune retto dall’ex rettore della Federico II Gaetano Manfredi, c’è però bisogno che le vasche in questione subiscano un processo di restyling e messa in sicurezza imprescindibile. La ristrutturazione e messa a norma di 5 degli 8 impianti facenti parte dell’accordo sottoscritto e presentato nella giornata di venerdì 19 gennaio presso la Scandone, avrà perciò un costo di 13 milioni e 160 mila euro circa e richiederà, a seconda della struttura, tra i 90 ed i 625 giorni di lavoro. Nel dettaglio:
Le criticità
Come ammesso e dichiarato dalla stessa assessora allo Sport del Comune di Napoli, Emanuela Ferrante, in fase di presentazione dell’accordo, per tre degli otto impianti natatori ricompresi in esso l’Amministrazione sta cercando di reperire i fondi necessari alla messa in sicurezza e ristrutturazione. Trattasi di: