Home Naples Osimhen ha ragione, Jugeli si occupi del rinnovo di Kvara in silenzio

Osimhen ha ragione, Jugeli si occupi del rinnovo di Kvara in silenzio

“Caro Mamuka Jugeli, sei un rifiuto umano e una vergogna. Sono imbarazzato dal tuo ragionamento. Testa di c…! Tieni il mio nome fuori dalla tua bocca!!!”. Dal ritiro della nazionale nigeriana, con una storia Instagram, così Victor Osimhen risponde all’agente del compagno di squadra Kvicha Kvaratskhelia, Mamuka Jugeli, che in un’intervista in Georgia ha affermato che il fantasista di Tbilisi non andrebbe mai a giocare in Saudi League, a differenza del pallone d’oro africano. Un’uscita infelice, oltre che un attacco alle ambizioni sportive di Osimhen, secondo Jugeli più dettate dal vil denaro, piuttosto che dalle possibilità di calcare i campi delle big europee. Cosa che Jugeli, una sorta di secondo padre per Kvara, auspicherebbe per il futuro del calciatore georgiano. Non prima però di aver riscosso dal Napoli un nuovo contratto, più oneroso. Ovviamente, in molti si concentreranno sulle parole di Osimhen, guardando il dito e non la luna della questione rinnovo di Kvaratskhelia. Quella di Victor è stata sicuramente una comunicazione sbagliata nei modi, reazione istintiva e poco ragionata, da ragazzo del ghetto, ma nessuno può asserire che non abbia ragione. Chi diamine è il signor Jugeli per sproloquiare in un’intervista ad un giornalista del futuro di altri tesserati che non siano i suoi assistiti? Citare Osimhen per sottolineare la differenza nelle scelte di carriera rispetto a colui di cui si difendono gli interessi (economici e sportivi) è inopportuno, oltre che una maniera scorretta di “parlare alla nuora affinché la suocera intenda”. L’MVP della scorsa stagione non può guadagnare 1 milione di euro all’anno nel calcio di oggi. La verità è tutta qui. Jugeli parlasse con chi di dovere, facendo il procuratore in maniera seria, lasciando in pace Osimhen che in questa pallida stagione degli azzurri, il suo lo ha sempre fatto. Sta alla società richiamare all’ordine tutta questa gente che gira intorno ai calciatori, riportando le comunicazioni verso l’esterno in binari di normalità. Serve serenità, non altro veleno in un gruppo già provato dagli scarsi risultati in campionato.