Home Napolitics PalaArgento, la storia infinita: a che punto siamo oggi?

PalaArgento, la storia infinita: a che punto siamo oggi?

Il Mario Argento alla fine degli anni '60. Foto presa dal gruppo Napoli Retrò

È stato la casa della pallacanestro napoletana per circa un ventennio, dalla fine degli anni Settanta alla prima metà degli anni Novanta, ma non solo: sede di incontri di pugilato (qui Patrizio Oliva difese il titolo WBA nel 1986), partite di tennis (sul parquet giocarono tennisti del calibro di Ivan Lendle e John McEnroe nel 1982), gare di pallavolo e, finanche, struttura ospitante concerti di grido quali, per esempio, quello dei Genesis nel ’74 e di Antonello Venditti nel ’90.Stiamo, ovviamente, parlando del Palazzetto dello sport Mario Argento o, più semplicemente, del PalaArgento: impianto sportivo da 8000 posti, ubicato in viale Giochi del Mediterraneo, quartiere Fuorigrotta, costruito nel 1960, inaugurato tre anni più tardi e definitivamente chiuso ed abbandonato nel 1998; esattamente 25 anni fa.

Il Palazzetto dello Sport Mario Argento oggi, ridotto ad un rudere. (Foto tratta dal sito della FAI)

Inserito dal FAI nel censimento sui “Luoghi del cuore”

Per capire di cosa stiamo parlando, soprattutto a favore dei più giovani e dei non appassionati di basket, ciò che resta della struttura originaria e,  cioè, le due tribune poste l’una di fronte all’altra, aggredite dagli agenti atmosferici e ridotte a poco più di un rudere, è inserito al 591° posto dell’ultima speciale classifica sui “Luoghi del cuore”: censimento,  curato dal FAI (Fondo Ambiente Italiano), sui beni nazionali di valore storico-architettonico-culturale da non dimenticare e riscoprire.

La chiusura e i lavori di recupero mai effettuati

Chiuso il 6 giugno del 1998 per realizzare l’adeguamento della struttura alle nuove norme antisismiche, fu temporaneamente sostituito da una struttura prefabbricata che, nelle intenzioni dell’allora Amministrazione comunale, avrebbe dovuto sopperire temporaneamente alla non fruibilità del Palargento e che, invece, nei fatti ne ha preso il posto: il Palabarbuto.

Il Comune, intanto, aveva predisposto per il Palazzetto dello sport Mario Argento un progetto di ammodernamento che, però, non prese mai il via: stoppato dall’approvazione di una ulteriore modifica della normativa antisismica che, perciò, comportava il rifacimento completo della struttura.

Gli spalti pieni del Mario Argento negli anni ’60-’70.

Apportate le dovute modifiche all’originario piano di ristrutturazione/rifacimento e messo su un bel po’ di soldi per finanziario, la Giunta comunale, di ritardo in ritardo, rinvio in rinvio, arrivò all’anno 2005 quando, nel mese di giugno, il cantiere del nuovo Palargento fu finalmente inaugurato con tempi iniziali di consegna fissati due anni più avanti nel 2007. Si iniziò a demolire il tutto con la sola eccezione delle due tribune perché, si disse, sottoposte a vincoli di natura architettonica; ma nuovi intoppi, nuove varianti al progetto iniziale e, soprattutto, la lievitazione eccessiva dei costi finali dell’opera, convinsero gli allora amministratori della città di Napoli a lasciar perdere e mettere una pietra tombale sul sogno di riaprire e restituire alla pallacanestro locale e alla città tutta il “Mario Argento”.

Leggi anche:  Campania, Pellegrino (IV): “rimuovere la ‘scala degli orrori’ della Certosa di Padula”

L’idea “Nuova Arena Multifunzione della Città di Napoli”

È uno dei progetti al vaglio della Giunta Manfredi che, in concerto tra pubblico (il Comune) e privato (si è vociferato di una multinazionale statunitense dell’abbigliamento sportivo, forse la Nike), vedrebbe rinascere il PalaArgento a nuova vita come “Palazzetto dello sport e della musica”: integrato in un polo sportivo-culturale più ampio con le adiacenti strutture presenti in viale Giochi del Mediterraneo. Il costo proibitivo del progetto (si è parlato di 70/80 milioni d’euro se non di più) di recupero e rilancio, le difficoltà a reperire risorse pubbliche sul versante Comune, la latitanza, al momento, di concrete proposte private che potrebbero favorire la nascita di quella partnership virtuosa pubblico-privata, però, ha spento un po’ gli entusiasmi iniziali dell’Amministrazione comunale e del primo cittadino (anche se, nell’intervista in esclusiva concessa a Onlynaples, il consigliere Nino Simeone è convinto del contrario).

Prova ne siano le dichiarazioni a riguardo, rese alla stampa recentemente, rilasciate dall’assessore allo Sport Emanuela Ferrante che ha letteralmente affermato che “le cifre per la demolizione e ricostruzione del PalaArgento sono enormi, l’accordo pubblico-privato finora non c’è stato e stiamo prendendo in considerazione altre possibilità come la costruzione di un nuovo palazzetto in zona Parco dello Sport a Bagnoli”. Questo fino all’altro giorno, quando Napoli è stata designata “Capitale europea dello sport”: scelta che potrebbe mutare, in meglio, il destino anche del vecchio, caro Mario Argento in viale Giochi del Mediterraneo.