Vi sblocchiamo un ricordo. Lo sapevate che il Napoli, unica e sola squadra in Italia, detiene un primato ancora oggi imbattuto e da alcuno mai più eguagliato? Correva, infatti, l’anno calcistico 1961-62 e l’allora Associazione Calcio Napoli stabilì, addirittura, un doppio record destinato a sopravvivere, solo e unico, nei sessanta e più anni successivi. A far iscrivere per sempre il nome della squadra azzurra in annuari ed almanacchi del calcio nazionale fu l’impresa sportiva della duplice, contemporanea conquista da parte degli azzurri della promozione in Serie A e della Coppa Italia: double che nessuno prima della compagine allora guidata da Bruno “Petisso” Pesaola aveva mai centrato e che mai più si ripeterà nelle stagioni a venire. Pensare che l’annata poi culminata nel glorioso record era iniziata in maniera non proprio luminosa, tanto da convincere la proprietà ad esonerare in corso d’opera l’allenatore Fioravante Baldi per affidare la guida tecnica al mister argentino già calciatore azzurro negli anni Cinquanta.
La cavalcata vincente
Pesaola, sedutosi sulla panca napoletana alla 21° giornata, nelle ultime 18 gare di campionato guidò la squadra a una remuntada che, in virtù di ben 10 vittorie, 5 pareggi e 3 sole sconfitte, portò il Napoli ad arrampicarsi fino al secondo posto in cadetteria valido per la promozione nella massima serie calcistica.
In Coppa Italia, invece, dagli ottavi alla finalissima, nell’ordine, il Napoli ebbe la meglio su Torino, Roma, Mantova e Spal: regalando una doppia, indescrivibile gioia ai suoi tifosi che, prima di allora, mai avevano vista la propria squadra sollevare un trofeo e scrivendo una pagina di storia calcistica con una doppietta mai più ripetutasi nella storia del calcio italiano.
L’esordio di Antonio “Totonno” Juliano
Ultima curiosità. Il 1961-62 fu anche l’anno dell’esordio con la maglia azzurra di un ragazzo che del Napoli, nei successivi sedici anni, diverrà il capitano e la bandiera indiscussa: Antonio Juliano. Il campione napoletano, nativo del quartiere di San Giovanni a Teduccio e recentemente scomparso, esordì infatti nella gara, vittoriosa, di semifinale della coppa nazionale contro il Mantova, disputatasi allo stadio San Paolo di Fuorigrotta e culminata in un 2-1 per i padroni di casa che poi si aggiudicheranno il trofeo.