L’esposizione
“Ultras Napoli. Questione sentimentale” questo il titolo dell’esposizione di foto inaugurata oggi sabato 25 novembre, presso la sede della Fondazione Valenzi, al Maschio Angioino. La mostra consiste in circa 50 foto di interesse socio-antropologico, realizzate da Sabrina Del Gaudio, ventiseienne laureata all’Accademia di Belle Arti di Napoli, e sarà visitabile dal 25 novembre al 19 dicembre con apertura dalle ore 10 alle 17, tutti i giorni esclusi i festivi, le domeniche e il giorno sabato 9 dicembre. “Il progetto – spiega Del Gaudio – in realtà nasce più che altro per un’esigenza: sentivo il bisogno di fermare nelle fotografie quegli istanti perché anche se sapevo cosa stava succedendo, inconsciamente, al contempo, sapevo che bisognava in qualche modo documentare. Ho sentito quindi l’esigenza di fermare in questi scatti quei momenti perché c’era una storia dietro ogni foto e direi anche un sentimento”.
Gioia infinita e civile
La giovane fotografa ha immortalato sia la festa a metà, quella del 30 aprile, quando il Napoli pareggiò contro la Salernitana, rimandando l’appuntamento col tricolore a pochi giorni dopo, ad Udine, sia l’esplosione di gioia del 4 maggio. Una festa vissuta come un miracolo da tutta la città con tanta passione da essere una vera e propria “questione sentimentale” che ha unito nei vicoli e nelle piazze napoletani di ogni ambiente culturale e sociale. Ultras “civili”, entusiasti ma senza violenza: “Nelle mie immagini – precisa l’autrice della mostra – non ci sono solo gli ultras effettivi, ci sono persone del popolo, ci sono ragazzi, ci sono bambini, ci sono anziani che sono scesi in piazza magari ricordando gli scudetti precedenti, quindi ho cercato di catturare quanto più popolo napoletano possibile, nel vero senso della parola”.
Il ricordo
Del Gaudio ricorda poi un aneddoto in particolare: “La sera del 4 maggio, al fischio finale un ragazzo, in ansia per quei momenti, ha deciso di accendere un bengala e di iniziare a correre fuori allo stadio Maradona: corre finché decide di sedersi a terra per fermarsi e godersi il momento. Ricordo la gente che gli correva accanto e che urlava. C’era gioia ovunque. Invece quel ragazzo ha deciso di godersi quel momento fermandosi e sedendosi a terra”. La mostra fotografica è arricchita da un racconto video di quei giorni, sempre in bianco e nero, a testimoniare i momenti dell’attesa e dei festeggiamenti attraverso numerose interviste ai tifosi.
Il commento di Di Fiore e Corbo
Tra i presenti all’inaugurazione, oltre Lucia Valenzi, presidente della Fondazione, anche i giornalisti Gigi Di Fiore e Antonio Corbo. Per la storica firma del Mattino, Sabrina Del Gaudio è riuscita a fissare “i vari momenti di questa infinita festa”. “Il prima – prosegue Di Fiore – ovvero la mancata festa dopo la partita con la Salernitana, poi le due feste allo stadio. Con molta capacità è stata brava nel cogliere i momenti di passione. Questa scelta di utilizzo del bianco e nero è felice perché sono due colori che danno sempre una sensazione di passato, di storia, di qualcosa che resta”.
Per Antonio Corbo, editorialista delle pagine sportive di Repubblica, la distanza con quei giorni, vicini nel tempo, ma lontanissimi nella mente degli appassionati, è dovuta “agli errori commessi dalla Società Calcio Napoli che hanno allungato le distanze tra l’evento e questi giorni”. Sulla mostra poi afferma: “È una bella iniziativa perché quel momento è storia ormai e quindi va presa così. L’emozione si è diluita lentamente, sfumata. Non resta che aspettare il prossimo scudetto. Ho una serie di nipoti e pronipoti, quindi in famiglia qualcuno lo vedrà il nuovo scudetto”.